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No, NON è VINTAGE

qualche buon motivo per non seguirci!

Abbiamo rimandato a lungo l’uscita del primo articolo del nostro vintage blog, siamo state vittime di un vero e proprio blocco dello scrittore, della famosa sindrome da pagina bianca.

Ci abbiamo riflettuto e tra le varie possibilità abbiamo scartato da subito l’idea di propinarvi una nostra presentazione, per questo c’è già la sezione ABOUT.

Allo stesso modo abbiamo cestinato la possibilità, molto quotata da altri bloggers, di pubblicare un cosiddetto post in medias res, ossia di scrivere un articolo “normale”, uguale ai tanti altri che seguiranno, facendo finta che non sia il temuto primo intervento, e soprattutto sperando che nessuno se ne accorga (non siete mica scemi!).

Alla fine abbiamo deciso di inauguare questa sezione del sito con un intervento chiarificatore: che cosa è vintage e cosa non lo è?

Sentiamo di dover fare questo distinguo perchè ultimamente, sia nell’infinito oceano del mercato online, sia nelle occasioni di shopping live, abbiamo notato che i confini di questo concetto sono sempre meno netti e che il senso del termine “vintage” a volte sfugga tanto ai potenziali clienti quanto ai venditori.

Partiamo dalla definizione di vintage (vedi Treccani).

In particolare (vedi Wikipedia) il termine vintage indica il valore di un oggetto prodotto almeno vent’anni prima del momento attuale, generalmente caratterizzato da una qualità superiore dei materiali e/o dei processi produttivi, ma anche, e forse soprattutto, contraddistinto da tratti iconici e/o identificativi di una certa epoca della storia della cultura materiale e del costume.

Jeanne Lanvin 1923

Mary Quant 1960

Yves Saint Laurent 1965

Diverso è invece il concetto di semplice second hand, ossia di capi usati per definizione ma forse meno “impegnativi”, ad esempio i classici jeans Levi’s, i capi militari più comuni, o le varie camicie hawaiane o di flanella che invadono ormai la maggior parte degli shop che visitiamo quotidianamente.

Un atro discorso ancora, invece, riguarda un fenomeno più recente ma decisamente in crescita, cioè quello dell’usato recente e firmato. Noi non tratteremo gli articoli che rientrano in questa definizione perché crediamo fortemente che, anche se costosi, questi articoli non rispecchino le caratteristiche di qualità e stile che invece presentano quasi sempre i capi e gli accessori del passato.

La nostra ricerca si concentra soprattutto sul vero vintage e sul secon hand senza fossilizzarci su una decade precisa o su un determinato stile e proponiamo pezzi generalmente in buono stato, ma anche più vissuti se molto identificativi di una certa epoca o stile.

Dove è possibile effettuiamo piccoli interventi di restauro non invasivi (vedi sostituzione di lampo e bottoni o riparazione di cuciture) ma mai ci cimenteremo in veri e propri “restyling” (altra tendenza molto in voga) perché crediamo di avere il dovere di rimanere fedeli al capo che il tempo ci ha consegnato.

Altre volte proponiamo capi in ottimo stato, pari al nuovo, quando abbiamo l’opportunità di acquistare in blocco dei fondi di magazzino, operazione che ci permette anche di mettere a disposizione, in alcuni casi fortunati, lo stesso pezzo in diverse taglie (rarità nel mondo del vintage).
Proprio questo è il caso dei bellissimi abiti da sposa anni ’60 e ’70 che abbiamo acquistato in stock.

In questo intervento abbiamo quindi voluto chiarire COSA vendiamo (o acquistiamo), seguiteci per sapere invece DOVE (fisicamente e telematicamente) potrete trovare la nostra selezione.

Voi che ne pensate?

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